Culture a confronto: sono più le cose che ci dividono o quelle che ci rendono simili?

KIWI

Il nostro Strategic Planner arriva dalla Romania e ci racconta come ha affrontato il cambiamento dal punto di vista professionale e non solo: quali sono le differenze tra le persone provenienti da culture diverse e quali sono, all’epoca dei social, le cose che le rendono simili, a discapito delle distanze e dei confini?

Dave Trott una volta disse: “La strategia non consiste sempre nell’aggiungere qualcosa. La strategia sta nel sottrarre. Nel togliere tutto fino a lasciare una cosa. Un unico e potente pensiero”. Io credo che la responsabilità più grande di uno Strategic Planner all’interno di un’agenzia pubblicitaria sia quella di ispirare i creativi, di potenziare il loro pensiero e guidarli poi sulla strada giusta, rendendo loro il più chiaro possibile il percorso e il progetto. Ma come fai a farlo quando sei uno strategist che proviene da un Paese e una cultura differenti? Sarò in grado di capire la cultura italiana? Riuscirò a capire i bisogni dei creativi? Potrò ispirarli? Queste sono solo alcune delle domande che mi facevo. Le risposte che mi sono dato? Sì, sì e sì!

La realtà è che ci sono delle differenze tra noi. Anche se a mio pare posso essere considerate come insignificanti. Prima di venire qui credevo che gli italiani fossero nazionalisti. Poi ho scoperto che loro non lo pensano di sé. Anzi. Pensano che siano i francesi quelli ad essere nazionalisti. Questo accade perché a volte facciamo schifosi confronti ignoranti che poi diventano meri stereotipi, confronti basati solo su conoscenze pregresse, su semplici assunzioni. Vedete? Alla fine anche gli Strategic Planner sono umani!
Vi faccio un esempio: può capitare che i brand che scelgo come rappresentativi di determinate audience vengano percepiti come riferimenti deboli dai miei colleghi italiani. Ma non lo sono. La realtà è che siamo stati esposti a essi in modo differente – a causa della diversa popolarità che hanno avuto nelle nostre culture nel corso degli anni – e la relazione che abbiamo intrecciato con loro e i significati che abbiamo dato loro sono, di conseguenza, differenti.